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Serendipità

  Siamo qui in questo momento, non importa da dove veniamo. Lo sanno quelli prima di noi artefici della propria sorte, nascosti in qualche posto  dove tutto continua  senza sosta. Aprire la mente è luce iridescente  in fondo al corridoio oscuro. Non importa chi siamo  da dove veniamo, siamo noi che ci vogliamo. Vivere la vita è scegliere oggi  Il bene col domani. Eternamente... Anche quando sbagliamo  anche quando cadiamo. Chi siamo noi per restare legati  l'uno con l'altra. Eternamente... Uniti per caso senza  preavviso , fino a toccarsi l'anima. Una scoperta inaspettata è quello che prima ignoravi. Aprire la mente è un privilegio  se vuoi uscire dal coro del manicomio. Siamo qui senza giudizio, magicamente... Senza condizionamento, consapevoli e non colpevoli  nel presente e nel futuro. Uniti e invidiati, uniti e un po' odiati, impigliati anima e corpo. Casualmente. Carnalmente... Poi ancora noi. Eternamente...  " Serendipità e anima 2022"   Una melodia che

Un uomo tutto d'un pezzo







Questa è la storia di un uomo basso e tarchiato, quasi
sempre in doppiopetto con l'unico difetto di sentirsi
un uomo tutto d'un pezzo.
Nel suo rione lo chiamavano: "u strunzo."
Quando il mondo lo faceva incazzare, gli dava una
spinta e lo faceva cascare. Per le donne era un re e
se le trombava all'ora del the, e se erano emancipate
se le faceva strapazzate.
Diceva d'essere maschilista e per questo se ne
vantava. Era un uomo tutto d'un pezzo e pretendeva
più rispetto da questo mondo disamorato.
Della gente se ne fregava se gli diceva impertinente,
ma non per questo li biasimava tirava dritto e li perdonava;
 ma se gli davano del coglione se li mangiava
come un leone.
Era così, nel bene e nel male lui si sentiva un uomo speciale.

Questa è la storia di un uomo tutto d'un pezzo e, se volete
conoscere il suo nome lo troverete in quel luogo dove
regna poco rumore, sopra una pietra di marmo è inciso il
 suo nome con accanto la sua foto in bianco-nero. "Qui riposa
o forse no, Alfio Puccinno sbranato dal suo cane
 Serafino in un tragico momento di misteriosa follia."Amen.

Il grosso cane fu presto amato e stimato da tutti i cornuti
del rione, i quali in segno di gratitudine, gli donarono una
medaglia d'oro con scritto: "Grazie Pastore Serafino!"



Però le donne a lui... dicevano di si!















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