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Ogni cosa al suo posto

Io sono uno tranquillo, mi agito raramente e mai perdo il controllo. Alcuni dicono che sono freddo, rigido. E' vero, confermo. A me la storia che sono pieno di durezza fa piacere perchè  l'associo a un'idea di solidità positiva che ritengo elemento di pregevolezza. Spesso, e lo dico senza ostentazione di superiorità, mi sento circondato da mezze calzette, li vedo lì, mezzo incurvati, fragili, ed io penso che non sia un gran bello spettacolo. Capisco che presentarsi come di consistenza inflessibile può dare la stura a delle critiche aspre, soprattutto da parte di quelli che predicano un buonismo qualunquista, fatto di malleabilità. Hanno torto e sono in tanti; ho la netta convinzione, credetemi, che siano in malafede e lo facciano per tornaconto personale e, in ogni caso, per vile comodità. Visti poi questi tempi difficili, si ha un bel dire di comprensione, di solidarietà, di accoglimento del diverso: tutte balle perchè in momenti così non c'è niente da fare,  la plasti

Paul Verlaine - Hombres





Hombres   1



Oh non bestemmiare, poeta e ricordati
Non è male la donna e val la pena chiavarla,
Le fa onore il culo, benché un poco obeso,
Da parte mia, molte volte l'ho assaggiato.

Quel culo, e le poppe che nido per le carezze!
In ginocchio lo bacio e lecco il pertugio
Mentre le mie dita frugano nell'altro pozzo,
E i bei seni, che sporcaccione le loro pigrizie!

E poi serve ancora quel culo, soprattutto a letto
Come aiuto di cuscini, di sottopancia,
Come molla svettante del vero ventre perché entri
Più innanzi l'uomo nella donna che ha eletto.

Vi riposo le mani, le braccia anche, le gambe,
I piedi. Si tanta freschezza, elastica rotondità
Ne fan per me un luogo di riposo desiderabile dove,
Vagabondo, a tratti il desiderio in voti in gamba.

Ma paragonare il culo dell'uomo a quel buon culo!
A quel gran culo men voluttuoso che pratico
Il culo dell'uomo, fior di gioia e d'estetica!
Proclamarsene soprattutto il servo e il vinto!

"E' male"! ha detto l'amore. E la voce della storia:
Culo dell'Uomo, onore puro dell'Ellade e lustro
Divino di Roma vera e più divino ancora
Di Sodoma morta, martire per la sua gloria.

Shakespeare, abbandonando all'improvviso Ofelia,
Cordelia, Desdemona, tutto il bel sesso
Cantava in magnifici versi - s'incazzi uno sciocco -
La forma mascolina e il suo alleluja.

I Valois adavan pazzi del maschio e nella nostra era
L'Europa imborghesita e tanto femminile
Ammirava tuttavia quel Luigi di Baviera
Il re vergine dal gran cuore che per l'uomo solo batte.

La carne, anche la carne della donna, proclama
Il culo, il cazzo, il torso e l'occhio del fier Pulzello,
E per quello, secondo il consiglio di Rousseau,
A volte bisogna, o poeta, "lasciar la dama" per un po'.


1891 P.Verlaine



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